CAMERE CCD

Lo sviluppo della tecnologia, ed in particolare di quella legata alle camere digitali CCD (charge coupled device), ha reso possibile svolgere attività a livello amatoriale che erano impensabili solo un decennio fa. I sensori digitali ad elevata efficienza quantica, oggi in commercio, hanno sostituito quasi interamente le vecchie pellicole fotografiche, anche nel campo dell’astrofotografia. L’aspetto più interessante è che, vista la grande sensibilità alla luce che contraddistingue il sensore digitale, le prestazioni raggiunte in passato con la pellicola chimica possono essere ottenute (con lo stesso telescopio) con esposizioni molto più brevi. Uno strumento come il telescopio Lotti acquista potenzialità di rilievo per certi tipi di indagini, quali il monitoraggio dei corpi minori del Sistema Solare (asteroidi e comete), di stelle variabili e di fenomeni imprevisti.

Presso l’osservatorio di Monte Agliale è disponibile una camera CCD SBIG ST6 installata al fuoco diretto del telescopio principale (figura1), una camera CCD SBIG ST7 ed una camera CCD SBIG ST4, adoperata come dispositivo di autoguida nella realizzazione di immagini fotografiche.

 

Figura1: la camera CCD SBIG ST6 installata al fuoco del telescopio Lotti.

Della camera CCD SBIG ST6 abbiamo realizzato una caratterizzazione che ha confermato i principali parametri tecnici forniti dal costruttore (vedi caratterizzazione CCD SBIG ST6).

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